Droghe legali e illegali
La differenza tra dipendenza da droghe legali e illegali è un solamente di tipo giuridico.
In entrambi i casi la dipendenza da queste sostanze presenta la stessa modalità patologica d’utilizzo dell’abuso a cui si aggiungono tre concetti fondamentali: la tolleranza, che indica il bisogno di assumere dosi sempre più elevate della sostanza al fine di produrre l’effetto ottenuto originariamente con dosi minori; l’astinenza, cioè lo stato di adattamento fisiologico alla sostanza che si manifesta con la sindrome astinenziale e con l’assunzione della sostanza al fine di attenuare o evitare i sintomi astinenziali; la gestione del tempo, in gran quantità impiegato nel procurarsi, assumere e smaltire la sostanza.
Tutte le sostanze psicoattive agiscono sul cervello sfruttando il complicato meccanismo del piacere, che regola attività come il cibarsi o il sesso.
Quando il comportamento che provoca piacere viene ripetuto, i livelli di desiderio di sostanze psicotrope non si abbassa mai.
La dipendenza da sostanze psicoattive è una vera e propria malattia neurologica.
Le droghe riescono infatti a sostituirsi ad alcune sostanze chimiche prodotte normalmente dal nostro organismo, le cosiddette sostanze endogene, indispensabili per regolare meccanismi di sopravvivenza come l’alimentazione o la riproduzione.
Le droghe esogene, ossia quelle introdotte artificialmente nell’organismo, fanno inceppare questo processo: il piacere derivante dal loro consumo è così tanto più intenso rispetto a quello prodotto dall’azione normale da rendere quest’ultima trascurabile.