Riccardo Mulargia – Parkour
Nel Progetto “No-Dipendenze” grande spazio nei Villaggi organizzati a Nuoro, Sassari, Olbia e Cagliari l’ha avuto il parkour.
E’ uno sport che combina acrobazia e socialità, e si sta imponendo sempre più fra i giovanissimi.
Gli atleti si impegnano in salti, capriole, arrampicate in piena città: il parkour è infatti una disciplina sportiva in cui il corpo sfrutta gli ostacoli urbani per spostarsi in modo acrobatico e spettacolare.
Tra i protagonisti delle quattro tappe l’atleta Riccardo Mulargia: “col parkour tu ti costruisci la tua strada, i tuoi obiettivi. – ha detto – è puntato sulla libertà di movimento e di pensiero. In realtà c’è tutto un processo di apprendimento che ti permette di conoscere le tue paure e decidere se affrontarle o meno”.
Il parkour non è uno sport dove si gareggia, a parte con i propri limiti, e senza rischiare per forza la propria incolumità.
Insieme a lui anche Giulio Marzeddu e l’insegnante Alessio Mascia, che ha dichiarato: “se dovessi scegliere preferisco magari più la parte estetica dello sport, le capovolte ad esempio, che richiama la ginnastica artistica, però non ci si va a specializzare sulla tecnica effettiva, ma solo sulla bellezza del gesto. Nessuna pazzia, o almeno solo rischi calcolati. Perché saltare e sfidare la gravità significa anche crescere”.
E l’assenza di competitività e l’aspetto sociale rendono il parkour uno sport molto adatto anche per bambini.