Cagliari 20.10.2023

Grande successo con oltre 900 giovani

Una partecipazione straordinaria a Cagliari, nella giornata di venerdì 20 ottobre, per l’ultima tappa del “No dipendenze-plein air” che si è svolta allo Stadio Riccardo Santoru, una “location” pensata per mettere in piedi un “villaggio delle alternative”, laddove i numerosi studenti hanno potuto spaziare negli stand appositamente allestiti.

L’organizzazione certosina è stata dell’Associazione “Sport e Salute” che si batte quotidianamente per portare avanti un messaggio fondamentale nei confronti dei giovani che possono essere un facile bersaglio per tante persone senza scrupoli ed è presieduta da Annalisa Pusceddu che ha detto: “Abbiamo mandato dei messaggi positivi alle scuole, che ora ci aspetteranno in presenza visto che andremo a fare un giro in tutta la Sardegna per sensibilizzare meglio con un “no dipendenze-tour” che ci consentirà di confrontarci con le varie realtà isolane”.

Entusiasmo coinvolgente da parte dei più di 600 partecipanti all’evento per urlare il proprio “no” ad una piaga che è propria del periodo storico che stiamo attraversando. Le dipendenze sono divenute un fenomeno sociale che va combattuto prima che raggiunga vertici di insostenibilità dai quali è poi difficile uscire. Alcol, droghe, computer e i-phone sono divenuti parti integranti di una gioventù che rischia di perdersi nei meandri di una sotto-cultura pericolosa e che negli anni a venire potrebbe far disperdere interessi e motivazioni.

La manifestazione a Cagliari ha voluto segnare un punto fondamentale, dopo le tappe di Nuoro, Sassari e Olbia, che avevano confermato quanto la scuola possa essere un veicolo trainante per aiutare le famiglie in un lavoro in sinergia in grado di fornire i frutti anche senza una tempistica dilatata nel tempo. Ai ragazzi vengono proposte alternative allo “sballo”.

Un impatto che se non controllato diventa devastante fra vecchie e nuove vie che possano causare danni anche irreparabili. Studi approfonditi confermano che è sempre più bassa l’età nella quale i giovani cominciano a far uso di alcol e stupefacenti. Ed è per questa ragione che il messaggio di sensibilizzazione va lanciato a largo raggio per coinvolgere tutte le realtà scolastiche della Sardegna. La promozione dello sport, ma anche dell’arte e di varie altre attività possono essere le strade da perseguire.

“Indubbiamente queste sono le alternative, ha detto il professor Stefano Canali, docente all’Università di Roma laddove propone teorie e metodi per lo sviluppo ed il potenziamento dell’autocontrollo. L’esercizio fisico è un piacere che può essere perseguito per contrastare piaceri che possono arrivare da altre parti”.

Gli fa eco l’assessore Alessandro Balletto che da anni porta avanti un discorso di coinvolgimento nella città metropolitana: “Ben vengano queste manifestazioni, capaci di mettere assieme e far confrontare i giovani, i quali sono un bersaglio ghiotto per quelle che sono le dipendenze da parte delle persone senza scrupoli”. All’interno del “Villaggio delle alternative” spettacoli con campioni di varie discipline, che hanno avuto il supporto delle forze dell’ordine, le quali hanno intrattenuto i ragazzi per far crescere il livello di consapevolezza nei confronti delle dipendenze. Spazio anche alla solidarietà riflettori sull’associazione Solidando onlus che con il suo portavoce il presidente Gianluca Calabrese ha evidenziato come in Nigaragua paese dove loro svolgono operazioni umanitarie i bambini convivono con tantissime dipendenze.

Articoli simili