La dipendenza da cibo. Tanti mangiano compulsivamente anche senza bisogno reale.
A ciascuno di noi può capitare di vivere dei momenti in cui mangiamo più del solito e di rimodulare poi il comportamento senza troppi scossoni emotivi. Per alcuni, però, mangiare quando si ha fame e in quantità adeguate, può diventare un comportamento complicato. In certe situazioni, infatti, può accadere che si cada in una vera e propria dipendenza da cibo, che spinge a mangiare compulsivamente nonostante si riconosca che si tratta di un comportamento dannoso. Cos’è la dipendenza da cibo? Succede che molte persone vivano una vera battaglia con il proprio corpo e la propria forma fisica. Il mito della magrezza e del corpo perfetto, proposto dai media e dalla società come il “volto” della persona vincente, spinge verso il confronto con gli altri e alimenta l’insoddisfazione e la disistima personale. Molte persone, inoltre, vivono il cibo come una “stampella emotiva”, cioè quel sostegno su cui scaricare le proprie insoddisfazioni personali finendo per “mangiare” le proprie emozioni. Spesso si incorre in una vera e propria dipendenza da cibo che, come tutte le dipendenze (da droga, fumo, alcol, shopping compulsivo, ipersessualità) porta a ingerire una sostanza, in questo caso di cibo. A questo segue:
1) una forte sensazione di perdita del controllo di se stessi;
2) senso di vergogna;
3) senso di colpa e di fallimento con se stessi;
4) impegno, che di solito non viene mantenuto, a non ricadere in questa spirale.
Diversamente da altri disturbi dell’alimentazione come anoressia e bulimia, non sono presenti condotte compensatorie come vomito, uso di lassativi, attività fisica eccessiva. La dipendenza da cibo si differenzia anche dal binge eating disorder perchè implica il consumo di una specifica classe di alimenti (da cui appunto la persona è dipendente). Come accade spesso nella dipendenza, la persona potrebbe non voler rinunciare alla sostanza (in questo caso al cibo), mentre in chi soffre di binge eating le abbuffate sono la diretta conseguenza di restrizioni alimentari precedenti, da cui scaturisce la perdita di controllo sul comportamento.
SERGIO DEMURU