Dipendenza dal cioccolato: il cioccolatismo esiste davvero?

Con cioccolatismo si indica una dipendenza patologica dal cioccolato, così come accade per alcol e tabacco. Sebbene non provochi gli stessi effetti è stato dimostrato che anche questo alimento può generare un processo di dipendenza.
La cioccolata contiene triptofano, un amminoacido che favorisce la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone della felicità. Un neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore e una serie di funzioni biologiche come il sonno, l’appetito e la sessualità. Per questo, a una carenza di serotonina, si possono associare depressione, attacchi di panico, insonnia, ansia, ipertensione e mal di testa.
Per ogni 100 grammi di cioccolato ci sono anche 33 grammi di grassi e 500 di calorie che non fanno bene né al cuore né al colesterolo. Si consiglia di non superare i 20 grammi al giorno.
Se ci si vuole concedere uno spuntino goloso è meglio consumare il cioccolato fondente puro (contenente solo burro di cacao come grasso vegetale), piuttosto che quello al latte o bianco. Questo perché l’elevato contenuto di cacao del cioccolato fondente (dal 70 al 99%), possiede maggiori effetti benefici sulla nostra salute.
Il cacao, infatti, è ricco di antiossidanti naturali (flavonoidi e polifenoli), efficaci contro i radicali liberi, causa dell’invecchiamento delle arterie e dei disturbi cardiovascolari.
Inoltre interviene su una serie di meccanismi neurochimici che controllano il tono dell’umore. Da un lato favorisce il rilascio di sostanze capaci di indurre piacere e benessere (serotonina ed endorfine), dall’altro, contiene sostanze psicoattive in grado di contrastare ansia e depressione (feniletilamina, difenilidantoina, anandamide, teobromina, caffeina, fenilalanina e tiroxina, calcio e magnesio).
L’assunzione del cioccolato va limitata quando coesiste sovrappeso, obesità, problemi gastrointestinali, emicrania o litiasi ossalica. In questi casi possiamo consumare snack alternativi, ugualmente appetibili e gustosi: una ciotola di frutta fresca di stagione in macedonia, un vasetto di yogurt magro, una manciata di frutta secca, una barretta di cereali, un frullato o uno smoothie.
SERGIO  DEMURU

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