Facciamo chiarezza: Cosa s’intende per Alcolismo?
Il termine “alcolismo”, tutt’ora privo di una definizione universalmente accettata, si presta a diverse interpretazioni in base al contesto nel quale viene utilizzato. Se in ambito sociale si è soliti considerare alcolista chiunque beva in maniera eccessiva, racchiudendo nel termine una nota dispregiativa, in ambito clinico i concetti di abuso ed alcol dipendenza sono gli elementi cardine della sindrome da dipendenza alcolica, termine senz’altro più “delicato” e scientificamente corretto.
La dipendenza alcolica è caratterizzata da un comportamento ossessivo di ricerca compulsiva di bevande alcoliche (es. necessità di bere al mattino, appena svegliati) e da assuefazione e tolleranza (per raggiungere un determinato effetto, l’individuo è costretto a bere quantità sempre maggiori di alcol).
In presenza di un abuso di alcool, la dipendenza è principalmente di ordine psicologico: il soggetto riconosce nell’assunzione dell’alcool un modo per sentirsi euforico, sereno e sollevato dai problemi quotidiani; l’abuso di alcool si associa, quindi, ad occasionali eccessi o ad un uso continuativo della sostanza nonostante i problemi sociali ed occupazionali che esso comporta.
In una fase successiva, subentra anche una dipendenza fisica, quindi la necessità di assumere alcol in quantità via via crescenti per fronteggiare i sintomi fisici dell’astinenza e della tolleranza; in questa fase, la dissoluzione dall’alcool è sempre più difficoltosa e la dipendenza raggiunge un livello tale da incidere pesantemente sulla salute fisica e psichica dell’individuo, compromettendo in varia misura i suoi rapporti interpersonali e le normali attività sociali.
Aldilà delle comprensibili difficoltà nel trovare una definizione univoca, riconoscere i sintomi dell’alcolismo è molto importante non solo per il personale sanitario, ma anche e soprattutto per il soggetto stesso e per i suoi familiari. Riconoscere sul nascere i sintomi dell’alcolismo può contribuire, infatti, ad affrontare il problema nella giusta direzione, preservando la propria salute e quella delle persone a noi care.
In una fase precoce, più che i segni ed i sintomi clinici dell’alcolismo, vanno ricercate le spie del problema, come:
1) La perdita della capacità di comunicazione nei rapporti interpersonali
2) La perdita di interessi verso hobby e passioni
3) I frequenti accessi di ira
4) I ritardi e le assenze sul lavoro
5) La guida pericolosa
6) L’amplificazione dei conflitti familiari
7) La difficoltà a “staccarsi dalla bottiglia”
8) Il forte bisogno o la ricerca compulsiva dell’alcool
9) L’isolamento sociale.
A tal proposito, esistono specifici questionari che presentano un’ottima capacità di individuare le persone a rischio di alcolismo sin dagli stadi precoci di questo disturbo o malattia (in relazione alla scuola di pensiero scelta).
Altri sintomi d’esordio dell’alcolismo includono:
1) Gastrite
2) Dolore addominale
3) Vomito mattutino
4) Aumento di volume del fegato.
In generale, comunque i prodromi dell’alcolismo sono caratterizzati da sintomi soggettivi, come la percezione che qualcosa non va nel rapporto con l’alcool e la consapevolezza o il timore delle conseguenze negative (familiari e sociali) alcol-correlate. Quando i sintomi dell’alcolismo diventano obiettivi, quindi identificabili dal medico in maniera univoca, si è già passati nella fase diagnostica delle complicanze (fisiche, psichiche e relazionali).
L’intossicazione acuta da alcol ha un ruolo significativo nei traumi, in particolare quelli legati ad episodi di violenza interpersonale ed incidenti stradali. L’abuso cronico interferisce, invece, con le capacità lavorative, relazionali e sociali.
Sintomi di Alcolismo cronico
L’alcolismo cronico si associa a manifestazioni: fisiche (inappetenza conseguente a gastrite con grave atrofia della mucosa, astenia e danno renale), mentali e psichiche (psicosi alcoliche) e comportamentali (aggressività, accessi d’ira, indifferenza affettiva, ottundimento e demenza).
L’assunzione cronica di alcol predispone, inoltre, a patologie epatiche, quali:
1) Steatosi epatica (fegato grasso)
2) Epatite alcolica (infiammazione del fegato)
3) Cirrosi, da cui può risultare un’alterazione della coagulazione.
Quest’ultima condizione aumenta il rischio di un grave sanguinamento a causa di traumi (es. cadute o incidenti stradali) e di emorragie gastro-intestinali.
Segni di alcolismo cronico comprendono, inoltre, la contrattura di Dupuytren della fascia palmare e la paralisi dei muscoli oculari (da deficit di vitamina B1), e, negli uomini, disfunzione erettile e segni di ipogonadismo e di femminilizzazione (es. ginecomastia ed atrofia testicolare). Nelle donne, invece, sono possibili alterazioni del ciclo mestruale.
L’assunzione cronica di grosse quantità di alcol può condurre anche alle seguenti complicanze:
1) Ulcere gastriche
2) Esofagite
3) Pancreatite cardiomiopatia (spesso accompagnata da aritmie, ipertensione arteriosa e scompenso cardiaco)
4) Neuropatia periferica (riduzione della sensibilità e comparsa di formicolii a carico delle mani e dei piedi)
5) Denutrizione, in particolare carenze vitaminiche.
Altri possibili effetti a lungo termine dell’alcolismo comprendono perdita della memoria e danni cerebrali, tra cui l’encefalopatia di Wernicke, la psicosi di Korsakoff, la malattia di Marchiafava-Bignami e la demenza alcolica.
L’abuso di alcol cronico predispone, inoltre, ad una maggiore suscettibilità alle infezioni (dovuta alla riduzione delle difese immunitarie) e ad alcuni tipi di tumori, specialmente a carico dell’apparato digerente (es. cancro del fegato, dell’esofago e dello stomaco).
SERGIO DEMURU