Dipendenza dall’adrenalina: quando correre un pericolo diventa fonte di euforia.

Sport estremi, lanci con il paracadute, guida ad alta velocità, comportamenti rischiosi che potrebbero mettere a repentaglio la propria vita. un bisogno continuo di provare sensazioni forti, che di norma hanno origine dalla secrezione nell’organismo di adrenalina, e che alla lunga, possono dar luogo a una vera e propria dipendenza.
L’adrenalina è un neurotrasmettitore del sistema nervoso simpatico, che viene attivato in situazioni che generano stress, eccitazione o nervosismo. Una volta attivata e rilasciata in circolo, l’adrenalina accelera la frequenza cardiaca, restringe il calibro dei vasi sanguigni, dilata le vie aeree dei bronchi ed esalta la prestazione fisica. In poche parole, l’adrenalina migliora la reattività di tutto l’organismo e lo prepara in tempi brevissimi alla naturale reazione di attacco o di fuga.
L’adrenalina quindi ha il compito di facilitare l’adattamento all’ambiente circostante e di affrontare delle situazioni eccezionali. Immagina per esempio di dover salire su delle montagne russe. Appena prima di salire ti sentiresti nervoso, ma una volta fatta l’esperienza, con ogni probabilità sentiresti una grandissima euforia, senza dubbio piacevole. La secrezione di adrenalina, infatti, stimola il rilascio di dopamina, una sostanza che genera una sensazione di benessere generalizzato. Insomma, perché non ripetere l’entusiasmante esperienza di fare su e giù sulle montagne russe?
Ecco come la sensazione di euforia spinge alcune persone ad avere di continuo comportamenti eccitanti e a sviluppare una vera e propria “dipendenza da adrenalina”.
Un esempio calzante di una persone dipendente dall’adrenalina è il personaggio di Lealand Van Lew, l’uomo che lottava con i coccodrilli, che faceva base jump, che giocava a squash perdendo un paio di denti e che,  per tutta la durata del film “…e alla fine arriva Polly”, combatte per ottenere una polizza sulla vita.
In molti casi la tendenza è quella di fare esperienza di sport estremi: dal surf allo snowboard, dal paracadutismo al base jump, il tutto per scoprire come superare i propri limiti e come provare sempre più eccitazione. Oltre agli sport estremi, c’è anche chi prova questa sensazione di euforia facendo cose proibite, illegali o illecite. Qualche esempio? C’è chi si mette a rubare al supermercato, chi lascia il ristorante dove ha appena consumato una cena senza pagare il conto, o ancora, c’è chi arriva a disturbare e ferire altre persone.
Un’altra forma di “dipendenza da adrenalina” è sperimentare il rischio senza per forza mettere in campo le proprie abilità fisiche. Chi ha una dipendenza da adrenalina potrebbe per esempio non pagare le bollette, consegnare relazioni sul lavoro all’ultimo momento, rimandare controlli medici o intraprendere rischiose operazioni economiche.
La necessità di provare continuamente sensazioni conseguenti alla secrezione di adrenalina si manifesta in modo abbastanza chiaro. Chi è dipendente dall’adrenalina mette in atto comportamenti che mettono a rischio la sua vita o la vita delle persone che lo circondano (basti pensare a quelle che potrebbero essere le conseguenze di una guida ad alta velocità).
Nell’ambito di una dipendenza di questo tipo la mancanza di uno stato di benessere (misurato in base all’euforia provata) innervosisce e trasmette frustrazione. Da questo deriva un peggioramento delle proprie relazioni sociali e un conseguente isolamento che può arrivare a influire negativamente anche nell’ambito professionale.
Tralasciando il fatto che gli effetti collaterali di una dipendenza da adrenalina possono essere una frattura multipla o qualche altro grave infortunio, sono da considerare anche gli effetti collaterali di una superproduzione di adrenalina: instabilità mentale, esaurimento nervoso, perdita di appetito, apatia, ansia e insicurezza cronica. Il risultato è un grande disordine mentale che potrebbe mandare in tilt l’equilibrio della persona a che inevitabilmente richiede un trattamento psicoterapeutico.

SERGIO  DEMURU

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