La “cosmeticoressia”, ovvero l’eccessiva preoccupazione per l’aspetto fisico può essere indice di una forma di dipendenza, che riguarda principalmente bambine e adolescenti.
Se ne parla da tempo soprattutto negli Stati Uniti e comincia a dilagare in molti paesi la “cosmeticoressia”, ovvero l’eccessiva preoccupazione per l’aspetto fisico e l’ossessione di soddisfare determinati standard di bellezza, che possono essere indice di una forma di dipendenza, che riguarda principalmente bambine e adolescenti. Negli ultimi mesi è diventato virale l’hashtag “SephoraKids”, dove le protagoniste dei turorial skincare sono preadolescenti, o perfino bambine, che esfoliano la pelle e applicano sieri e creme anti-age come esperte “beauty influencer”. Queste giovani sono state soprannominate “Sephora Kids” perché si aggirano nei negozi di bellezza del marchio omonimo, chiedendo consigli e maneggiando i tester.
Il fenomeno riguarda bambine e ragazze della Gen Alpha (nati tra il 2010 e il 2024) che oggi hanno tra gli 8 e i 12/13 anni. La diffusione sui social, in particolare Tik Tok, ha contribuito non poco allo sviluppo della tendenza. I giovani guardano i video TikTok di Get Ready With Me (GRWM) e si alzano presto per intraprendere laboriosi rituali prima della scuola.
Negli USA le figlie di Kim e Kourtney Kardashian di 10 e 11 anni hanno condiviso video della loro routine di cura della pelle. Divulgando la “beauty routine” delle mini influencer, TikTok ha fatto sì che molte coetanee sentissero la necessità di far parte dello stesso gruppo di ragazzine, spingendole così a recarsi nei negozi di prodotti di bellezza per emulazione. Inoltre, secondo la British Association for Dermatologists, ispirati dai social media, sembra che le bambine e le adolescenti stiano adottando rigorose routine anti-età.
Lo scorso autunno la banca d’investimento Piper Sandler ha analizzato le abitudini di acquisto di circa 9.200 adolescenti e ha scoperto che la spesa per la cura della pelle era aumentata del 19%. Stando alle statistiche le preadolescenti guidano la crescita dell’attenzione di massa per la cura della pelle con il 49%, secondo i dati del NIQ (Consumer Intelligence Provider). Gli esperti del Centro Studi di Cosmetica Italia confermano che la Generazione Alpha è la più beauty addicted di sempre e usa più cosmetici dei suoi coetanei di dieci anni fa.
Se è chiaro che un’adolescente non ha veramente bisogno di tutti i prodotti che utilizza, è chiaro altrettanto – avvisano gli esperti – quanto sia rischiosa questa iper-applicazione di cosmetici, che nel tempo può portare a problemi cutanei, utilizzando prodotti non adatti alla loro età e alla loro pelle.
Di fronte alla “cosmeticoressia”, il ruolo degli adulti in generale, scuola e famiglia, è essenziale al fine di educare le bambine e le adolescenti all’importanza di una cura di sé, non limitata alla skincare e al make-up, ma estesa alla salute mentale e a quella fisica. Soprattutto quando, avvisano gli psicologi, a motivare la routine di bellezza sono le paure e le insicurezze legate alla nostra immagine corporea e alla nostra autostima
Il fenomeno “cosmeticoressia” non va sottovaluto, lo sostengono gli esperti, e non basta precludere alla propria figlia l’utilizzo dei social media, ma svolgere soprattutto un ruolo attivo, creare un ambiente di sostegno in cui gli adolescenti possano esplorare la propria identità senza la pressione di conformarsi a ideali irraggiungibili. Come? Incoraggiandole a svolgere attività che rafforzano l’autostima e l’accettazione di sé, come l’arte, lo sport o il volontariato, stabilendo momenti di disconnessione digitale, educando le adolescenti all’importanza di una cura di sé che vada oltre il make-up e la skincare per includere la salute mentale e quella fisica. Favorendo, sia a scuola che a casa, lo spirito critico verso modelli irraggiungibili, come quelli che si trovano in rete.
SERGIO DEMURU