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La Tanoressia è un disturbo che abbraccia la fissazione per l’abbronzatura. Ed è catalogata come una vera e propria dipendenza, che comporta rischi non solo per la pelle.

Se ci si espone non troppo a lungo e con le dovute precauzioni, il sole ha numerosi effetti positivi, sia sul corpo sia sullo spirito. Non è solo per questo motivo, però, che in tanti in estate si dedicano all’abbronzatura. Infatti, molti lo fanno anche per poter sfoggiare una pelle dal colorito dorato. Per qualcuno abbronzarsi è addirittura una fissazione. In questi casi si parla di tanoressia (o sindrome compulsiva da sole), problema che tende a manifestarsi principalmente durante la bella stagione.
Con l’arrivo dell’estate, anche per far fronte alle alte temperature molte persone si scoprono, esponendo alla vista degli altri parti del corpo che nei periodi più freddi dell’anno sono invece coperte dai vestiti. È per questa ragione che soprattutto in questa stagione chi soffre di tanoressia dedica gran parte del proprio tempo e delle proprie energie all’abbronzatura. “In realtà tale ossessione non è tipica solo di questo periodo dell’anno, ma permanente. Nelle stagioni in cui il clima è poco favorevole, infatti, gli individui che ne soffrono si sottopongono spesso a lampade abbronzanti” precisa la dottoressa Antonella Somma, ricercatrice senior di Psicologia Clinica all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano. L’ossessione per l’abbronzatura è un problema in primo luogo dermatologico, in quanto prolungate esposizioni al sole e ripetute lampade rappresentano un rischio per la pelle, soprattutto se non la si protegge adeguatamente.
Pur non essendo ancora stata codificata con precisione, la tanoressia è un problema della psiche che interessa principalmente due aree: quella delle dipendenze e quella dei disturbi ossessivo compulsivi. Infatti, nelle persone che ne soffrono si riscontra una ricerca esasperata e continua dell’abbronzatura e il livello raggiunto non è ritenuto mai adeguato. È come se, fissando l’obiettivo di un’abbronzatura perfetta, si alzasse di continuo l’asticella a mano a mano che la pelle diventa più scura. “La persistente insoddisfazione per il proprio colorito è causa di un disagio più o meno profondo a seconda della serietà della situazione” sottolinea la dottoressa Somma. Spesso la tanoressia è associata a un disturbo da dismorfismo corporeo (dismorfofobia), cioè la preoccupazione eccessiva per un difetto nell’aspetto esteriore, che a volte consiste in una minima anomalia e altre è addirittura immaginario. Nel caso della tanoressia, non si è mai soddisfatti del colorito della pelle, motivo per cui ci si espone spesso al sole o si effettuano di frequente lampade. L’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico (abbronzatura compresa) può favorire ansia e depressione.

SERGIO  DEMURU