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A Nuoro nella cornice del Teatro Eliseo coinvolti 400 studenti. Prosegue senza soste il “tour no-dipendenze”.

Combattere le dipendenze stando insieme e “Prevenire è meglio che curare”. È l’obiettivo, oltre che lo slogan, di “No dipendenze” che stamattina, a partire dalle 9.30 al Teatro Eliseo di Nuoro, ha incontrato 400 studenti delle prime e seconde medie. A presenziare gli allievi degli istituti San Pietro, Maccioni e Biscollai di Nuoro, l’Istituto comprensivo di Santu Lussurgiu (sede di Seneghe), quello di Macomer (sede di Bolotana) e Latte Dolce agro di Sassari. Il progetto ha già coinvolto 25mila studenti, 100 paesi della Sardegna, 100 scuole e conta di arrivare ad altrettanti numeri nel prossimo biennio toccando tutti i 366 Comuni della Sardegna. Non solo, i risultati sono arrivati oltremare, e altre 7 Regioni italiane hanno chiesto di poter ospitare l’iniziativa. Importanti le testimonianze, come quella di Alex Musa «Lo sport mi ha salvato la vita».
Ad accogliere gli allievi uno staff affiatato e coinvolgente che ha animato la mattinata, grazie anche al trampoliere Giovanni Cosseddu e al musicista Michele Angius con le sue particolari percussioni, una sorta di batteria “improvvisata” con materiali come pentole, bidoni, coperchi. Il coordinatore del progetto Nodipendenze Roberto Betocchi ha fatto gli onori di casa aprendo i lavori in compagnia del commissario del Comune Giovanni Pirisi che afferma: «Sono contento di parlare con i giovanissimi di un tema così importante. Quando si è dipendenti non si è davvero in grado di esprimere al meglio le proprie capacità. Abbraccio di cuore l’iniziativa, che presenta il problema in modo sereno e consapevole». I giovanissimi sono stati infatti degli ottimi ambasciatori, tenendo alta la concentrazione e rispondendo alle domande degli esperti inerenti all’autostima e all’amore verso sé stessi.
Fumo, alcol, dispositivi elettronici, droga, gioco d’azzardo sono tra le piaghe della società, tra giovani e adulti. Ma è proprio dagli adolescenti che bisogna partire per contrastare il fenomeno che pare non diminuire, solo “nascondersi” meglio con milioni di grammi di droghe – dalle leggere alle pesanti – sequestrati in pochissimi mesi nell’Isola, sino a droghe “fantasma” come il cellulare o i dispositivi elettronici.
Il vescovo della Diocesi di Nuoro e Lanusei Antonello Mura li ha incoraggiati ad amare: «Amate la vita perché si cresce solo così – ha detto -. E stimatevi, imparate a volervi bene, perché chi si vuole bene è libero e non cede alle dipendenze». L’assessora degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mariaelena Motzo, ha portato i saluti della giunta regionale e ha aggiunto: «Dobbiamo riprendere a parlare tra noi. È importante perché la solidarietà e il rispetto, l’amore, fanno la differenza anche contro le dipendenze. Le alternative esistono: lo sport, la scuola, l’arte. Godiamoci i momenti insieme, anche di svago. Le istituzioni ci sono, devono essere presenti». In prima fila i politici Sebastian Cocco e Francesco Guccini.
NoDipendenze, attivo da una decina d’anni, è organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica Sport e Salute, coordinato dalla presidente Elisabetta Pusceddu e realizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna, dei Comuni, Diocesi, Ordine delle psicologhe e psicologi della Sardegna, Fondazione di Sardegna, Arst, Guardia di Finanza e da sponsor privati. È gemellato con la Polizia di Stato
Tra gli interventi anche quello del Vicario del Questore, Pino Scrivo che afferma: «La Polizia di Stato è impegnata da sempre per contrastare le dipendenze. Bisogna essere liberi, indipendenti. Diciamo sì alla libertà e no alle dipendenze».
Impegnata anche la Guardia di Finanza. Il comandante provinciale Alessandro Ferri dice: «La Guardia di Finanza è sempre attiva in questo campo e cerca di contrastare la droga che arriva in Sardegna, anche con i cinofili negli aeroporti. Spero che grazie alla consapevolezza di voi giovanissimi non ci siano più persone schiave delle dipendenze». Gennaro Cassese, comandante provinciale dei Carabinieri manda un messaggio importante anche in merito a una dipendenza spesso considerata secondaria, ma parecchio diffusa. «La dipendenza verso il cibo “cattivo” è più che presente – dice Cassese -. Si chiama sgarro perché una volta a settimana va bene. Piuttosto, rispondiamo con un’altra dipendenza, sana, quella allo sport perché insegna a perdere, che è la cosa più importante». Invita poi i giovani a giocare con lui nel campo sportivo di via Piemonte a Nuoro: «Vado spesso ad allenarmi nel campetto da basket in via Piemonte, sto organizzando una piccola squadra. Siete tutti invitati».
La presidente dell’Ordine degli psicologi e psicologhe Angela Maria Quaquero, da sempre in prima linea, è commossa: «Non credete quando dicono che gli psicologi e psicologhe curano i matti. Siamo qui per ascoltare ciò che avete da dire, aiutarvi ad affrontare le cose della vita. L’importante è stare con la gente, con gli amici. Va bene sentirsi via chat, ma bisogna incontrarsi. Bisogna trovare i modi migliori per star meglio, insieme».
Elisabetta Pusceddu, presidente ASD Sport e salute, evidenzia: «Il 29 settembre dello scorso anno abbiamo iniziato un tour immenso. Siamo partiti in 700, e siamo arrivati a 25mila studenti. Avevamo in mano un progetto di 30 pagine, ma non sapevamo come sarebbe andata a finire, e invece è andata meglio di come ci aspettavamo. Bisogna ancora arrivare nei piccoli Comuni, siamo riusciti a raggiungerli quasi tutti. Nelle scuole sono andata con un ragazzo che si chiama Alex, fa l’animatore. Lui tutti i giorni anima i ragazzi come voi, li coinvolge».
Ed è proprio il direttore artistico Alex Musa a rilasciare la suatestimonianza, dopo aver cantato il brano Due vite di Marco Mengoni. «Tutti mi chiamano Alex, ma mi chiamo Alessandro, perché è come se avessi vissuto due vite – racconta -. Sono qui perché condivido il progetto Nodipendenze che nasce dalla volontà di far capire da dove nascono, appunto, le dipendenze. In genere cominciano con una mancanza di autostima, e diventano un labirinto anomalo per cui più si sta all’interno più diventa difficile uscirne. Se dovessi tornare indietro a 15 anni fa mai avrei pensato di essere qui su questo palco. Alla vostra età non ero sicuro di me, pesavo 110 chili e non andavo d’accordo con il mio corpo, ma avevo la musica che mi accompagnava. A 18 anni mi dissero “Con la voce puoi fare grandi cose, ma con questo fisico…” allora ho incontrato lo sport che fa produrre la dopamina. Non fatevi mai buttare giù. La bellezza è nata nel momento in cui abbiamo iniziato a scegliere noi stessi. Lo sport mi ha salvato la vita».
A spiegare il fenomeno delle dipendenze sono stati gli esperti, psicologi, Irene Urrai che ha illustrato i meccanismi del cervello “dipendente”, Giorgio Marras che ha parlato dell’utilizzo dei dispositivi elettronici, e Luisa Puggioni che ha parlato di autostima e di rinascita post assuefazione da dipendenze di ogni tipo.
Conclude l’insegnante Patrizia Rinaldi che dichiara: «Questo progetto è la messa in opera di tutto ciò che vogliamo dire ai ragazzi. Lo fa tramite una metodologia completa che arriva ai ragazzi attraverso il divertimento, le emozioni. I messaggi sono arrivati agli studenti e a noi. Anche gli adulti hanno bisogno di questi messaggi».
Gli interventi sono stati intervallati da Fabio Manca, Danilo Miconi, Giuseppe Becconi, ballerini di breakdance che hanno fatto produrre dopamina al pubblico e l’artista finalista di Italia’s got talent Nicola Virdis che ha stimolato i ragazzi e le ragazze in modo ulteriore attraverso la giocoleria. Nella Tengallery è stata ospitata una mostra sul cervello.
Le prossime tappe saranno Laconi, Neoneli, Busachi, Ardauli, Golfo Aranci, Bosa, Samugheo, Mamoiada.
SERGIO  DEMURU

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