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Una dipendenza quasi impercettibile è la crematomania. Come capire se una persona è crematomane e come può uscirne

Quando parliamo di “dipendenze” siamo portati a pensare solo ad alcool, droghe, sesso e vizio del gioco. Nella realtà, però, la situazione è molto più complessa, e variegata. Alcune persone, ad esempio, non riescono a smettere di fare shopping, altre sono ossessionate dallo sport e dalla forma fisica.
Atre ancora, invece, sono dipendenti dal denaro. Questa condizione si chiama crematomania, ovvero il desiderio ossessivo di accumulare denaro e ricchezza, e, come tutte le altre manie, è difficile (ma non impossibile) da curare.
Come abbiamo visto, la crematomania è la dipendenza dal denaro o, più in generale, dall’accumulo di beni di qualsiasi genere. Non si tratta di un disturbo riconosciuto dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – DSM-5 -, nonostante questo ci sono delle caratteristiche distintive: le persone che soffrono di questa patologia, infatti, rispondono ad un profilo segnato dall’interesse personale e dal desiderio di riconoscimento sociale e professionale. Tendono a mettere in primo piano l’aumento della loro ricchezza, anche a discapito di famiglia, amici o valori. Talvolta, chi soffre di crematomania ha anche una paura irrazionale di spendere i soldi.
In questi casi il denaro diventa una via di fuga per chi non si sente soddisfatto della propria vita. I crematomani si rifugiano nel denaro per soddisfare bisogni che, pensano, potranno soddisfare con molto denaro e che gli daranno una posizione sociale al di sopra degli altri.
All’origine della crematomania sembra quindi esserci un profondo senso di mancanza, un grande vuoto che si cerca di riempire con denaro, beni e ricchezze di ogni genere.
Questo senso di vuoto e di insoddisfazione potrebbe essere legato a una mancanza di soddisfazione dei bisogni primari (contatto, senso di sicurezza, presenza) nei primi anni di vita, che è spesso causa di comportamenti ossessivi e dipendenti: cibo, sesso, droga, gioco, acquisti compulsivi, proprio come il denaro, sono spesso mezzi per colmare un vuoto che si percepisce dentro noi stessi.
Nell’ossessione per il denaro, però, entra in gioco anche un fattore sociale: il sistema capitalista in cui siamo immersi ci porta a ritenere il denaro come simbolo di successo e felicità e a ritenere che solo l’accumulo di ricchezza sia garanzia di soddisfazione, non solo professionale ma anche personale.
Come abbiamo visto, la crematomania non è una patologia riconosciuta nel manuale dei disturbi mentali. Per capire se ne siamo affetti, però, possiamo prestare attenzione a una serie di segnali:
1) Insoddisfazione per i risultati raggiunti, desiderio di ottenere sempre di più;
2) Pensiero costante e ossessivo per i soldi;
3) Associazione denaro-felicità;
4) Valutazione delle persone a seconda della loro ricchezza e del loro status;
5) Bisogno di riconoscimento sociale;
6) Costante insoddisfazione per la vita;
7) Lamento per mancanza di soldi, anche se oggettivamente non è così;
8) Risentimento e invidia verso le persone che hanno più di loro;
9) Richiesta di denaro per coprire le loro spese;
10) Mancanza di interesse nello svolgere attività che non genereranno alcun beneficio;
11) Nei casi estremi, atti illeciti a livello familiare, sociale, giudiziario, morale ed etico, e incapacità di controllare la propria condotta e le sue conseguenze.
Attenzione a non confondere l’avarizia con la crematomania: il crematomane, infatti, non è solo ossessionato dall’accumulo di denaro, ma anche dal confronto costante con gli altri e dall’immagine che dà di sé all’esterno: non vuole solo possedere ricchezza, vuole apparire ricco e di successo.
Per uscire dalla crematomania, la strada migliore è farsi aiutare da uno specialista che, attraverso un percorso psicoterapico potrà individuare le cause dell’ossessione per il denaro per poterle poi superare. In alcuni casi, possono anche dare supporto nel gestire le manifestazioni del disturbo, come l’ansia.
Anche se la terapia è fondamentale, altrettanto importante è parlarne con i propri cari: le persone più vicine possono essere un aiuto e un supporto solo se sanno con cosa hanno a che fare. Parlarne aiuta anche a cambiare prospettiva e ripensare il rapporto con il denaro.
SERGIO  DEMURU

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