Luglié & Manca – Break Dance

Nata negli anni ’70, la break dance, da quanto emerge dai racconti di molti protagonisti del periodo, fu un modo per risolvere i dissidi tra le gang in modo pacifico e con delle sfide che utilizzavano la danza e l’abilità nella disciplina come arma per sbaragliare l’avversario.

A dedicarsi a quella disciplina erano soprattutto ragazzi che provenivano da quartieri malfamati: ballavano nelle jam organizzate nei parchi, nei block party e nelle strade.

Per loro era un modo per crearsi una reputazione e definire la propria identità, per combattere la timidezza a volte o il timore dell’umiliazione.

L’obiettivo era ottenere rispetto.

Il ballo diventa dunque disciplina sportiva e mezzo di socializzazione e anche in occasione del progetto No Dipendenze-plein air, i maestri Alberto Luglié e Fabio Manca hanno dato grande prova di abilità.

Davanti ai numerosi studenti accorsi nelle tappe di Sassari, Nuoro, Olbia e Cagliari, i due atleti hanno dimostrato di come la break dance sia una disciplina a metà strada tra il ballo, in quanto strumento di relazioni sociali, e la danza, poiché implica in ogni caso molto studio e un duro allenamento.

 

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