Gioco d’azzardo patologico
La dipendenza da gioco d’azzardo (“gambling”) è caratterizzata dall’incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e maladattiva” di giocare somme di denaro elevate su determinati giochi (es. carte, attività sportive, lotterie, slot machine).
Presenta molte similitudini con il disturbo da uso di sostanze: dipendenza dalla gratificazione, comportamento edonico (ricerca del piacere), impulsività nel prendere decisioni/sottovalutazione delle conseguenze, perdita di controllo, craving (bisogno irrefrenabile di ricercare il gioco), ricerca del rischio e tolleranza e astinenza.
La propensione al gioco patologico può essere esasperata da periodi di difficoltà e stress in ambito lavorativo (perdita o peggioramento delle condizioni di lavoro, cassa integrazione, pensionamento ecc.) o familiare (divorzio, lutto, malattia di un parente stretto ecc.) oppure in caso di insorgenza/aggravamento di stati ansiosi e depressivi non trattati.
In queste situazioni, il gioco d’azzardo diventa una forma di compensazione temporanea all’insoddisfazione e alle preoccupazioni in altri contesti.
L’apparente soluzione si rivela, però, ben presto peggiore del male iniziale, determinando problemi relazionali, professionali ed economici aggiuntivi, nonché un ulteriore scadimento del tono dell’umore.