L’iperconnesione si è dimostrata causa di un malessere diffuso, ha fatto aumentare ansia e depressione.

La tecnologia è entrata in ogni situazione della vita e ha fatto aumentare ansia e depressione. I dati sono stati sciorinati in occasione della ”Giornata nazionale sulle dipendenze tecnologiche e sul cyberbullismo”.
L’iperconnesione si è dimostrata causa di un malessere diffuso, ha fatto aumentare ansia e depressione, oltreché disturbi al tratto gastrointestinale. I dati diffusi in un evento a Napoli durante la Giornata nazionale sulle dipendenze tecnologiche e sul cyberbullismo.
Lo smartphone è sempre più presente nella vita di genitori e minori, fin dalla più tenera età. È quanto emerso da una ricerca sulle dipendenze tecnologiche, condotta dall’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo (Di.Te) in collaborazione con la SIPEC, la Società Italiana di Pediatria Condivisa che, coinvolgendo 198 pediatri sul territorio nazionale e 13.049 persone, tra cui genitori, adolescenti, pre-adolescenti e bambini, compresi tra gli 0 e i 4, 4 e 9 e 9 e 14 anni. Ma questa presenza come incide sulla salute psicofisica dei bambini e dei ragazzi, nonché delle famiglie? Ne hanno parlato illustri esperti del settore a Napoli in occasione della Giornata nazionale sulle dipendenze tecnologiche e sul cyberbullismo dedicata a ‘Bambini e adolescenti digitali. Il corpo e la mente tra iperconnessioni e realtà mediata’. Nello studio realizzato è chiuso a fine 2023 sono vari i dati che saltano all’occhio. Nella fascia 0-4 anni, i genitori usano lo smartphone durante le poppate (54%), intrattengono i figli con i device durante la giornata (60%), li usano in loro presenza (67%), glieli offrono quando sono fuori casa (30%), quando sono stanchi (25,5%) o agitati per calmarli (27%) e il 33% dei bambini si lamenta o protesta perché gli adulti tolgono loro attenzione per dedicarla agli strumenti digitali. Nella fascia di età 4-9 anni, invece, addirittura l’88% del campione dichiara di intrattenere i figli durante il giorno con smartphone&co, di usarli in loro presenza (95,7%), di concederne l’uso prima di dormire (37%), quando sono stanchi o agitati (30%), e di intrattenerli durante i pasti (41,5%). Inoltre, il 42% dei genitori ammette che per l’utilizzo dei device si è ridotto il tempo di gioco all’aria aperta, che i figli si annoiano quando non li usano in casa (55%) e anche fuori casa (30%), e che hanno reazioni esagerate quando si chiede loro di disconnettersi (56%).
SERGIO  DEMURU

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