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Il “comfort food” è il termine che appaga dopo aver ingerito un certo cibo. Da qui la dipendenza.

Si sente sempre più spesso parlare di “comfort food”. Termine oggi largamente utilizzato anche in Italia, per definire quei cibi che sono in grado di confortare, coccolare, appagare. Non solo al palato, ma anche a livello emotivo. Non per niente si consumano maggiormente alimenti “confortanti” e allo stesso tempo che creano dipendenza, quando si è in condizioni di stress, oppure di insoddisfazione. Il bisogno di alimentarsi, e di soddisfare il palato, in questo caso, trasla a quello psicologico, innescando una dipendenza vera e propria. E’ questa, in sintesi, quella che viene definita una food addiction, che consiste nel mangiare in maniera compulsiva determinati alimenti. La pizza è uno degli alimenti che crea maggior dipendenza. Non parliamo di prodotti sani, con materie prime selezionate e preparate dal pizzaiolo lievitista, ma di prodotti confezionati e industriali, dove la presenza di ingredienti di qualità è pressochè inesistente. Spesso le pizze già pronte industriali contengono farine ultra-raffinate, additivi che forzano la lievitazione e conservanti.
Meglio optare per pizza artigianale preparata con farina integrale e grano duro, quindi con indici glicemici più bassi, lievito madre e condimenti freschi e genuini.
Il cioccolato poi è uno degli alimenti in assoluto a creare maggiore dipendenza.
Più il contenuto di zucchero, grassi e latte in polvere è elevato, maggiore sarà il potere drogante e minore i benefici per la salute che, ad esempio, vanta il cioccolato fondente, ricco di antiossidanti che riducono lo stress ossidativo. L’ideale è consumare cioccolato fondente, con cacao superiore al 70%, in piccole dosi giornaliere di massimoun paio di quadratini, come consigliano gli esperti in nutrizione.
Anche la colazione, se preparata con prodotti confezionati e industriali, può rivelarsi un pasto particolarmente insidioso, Si pensi, ad esempio ai biscotti, ricchi di conservanti, zucchero, sale, additivi e grassi. Uno tira l’altro e, oltretutto, il loro consumo avviene in maniera molto veloce e quindi si tende ad abbuffarsi.
Meglio prepararli in casa, o controllare molto bene gli ingredienti in etichetta. Allo stesso modo i cereali per la colazione contengono alti livelli di sale, zucchero e grasso. In questo caso meglio prediligere fiocchi di cereali grezzi al naturale e mixarli a casa, con aggiunta di frutta secca, semi e frutta fresca per creare un muesli salutare.
La dopamina è un neurotrasmettitore della famiglia delle catecolamine, che esercita una funzione di controllo su: il movimento, la cosiddetta memoria di lavoro, la sensazione di piacere, la ricompensa, la produzione di prolattina, i meccanismi di regolazione del sonno, alcune facoltà cognitive e la capacità di attenzione. Nel corpo umano, la produzione di dopamina spetta, principalmente, ai cosiddetti neuroni dell’area dopaminergica e, in misura minore, alla porzione midollare delle ghiandole surrenali (o surreni).
Quando gli alimenti sono ricchi di zuccheri e grassi e, soprattutto se gli ingredienti sono un mix di essi, diventano proprio come vere droghe, per le reazioni cerebrali che esercitano, ossia un’eccessiva stimolazione della regione del cervello regolata dalla dopamina. Se il piacere si sollecita a lungo, mangiando ripetutamente questi cibi, il corpo ne richiede in continuazione e si determina la dipendenza.
Sale e grassi. I principali responsabili della dipendenza da patatine fritte. Il resto è un quadro nutrizionale pressochè inesistente: alimenti senza grandi valori nutrititivi e che, nonostante vengano mangiati in quantità, neppure saziano.
Meglio prepararle a casa, con olio buono per friggere, con poco sale ma erbe aromatiche, e magari, meglio ancora, nel forno.
Il gelato è un altro alimento drogante, sebbene le alternative sane esistano eccome. Quello confezionato, e quindi industriale, è perlopiù prodotto con grassi e zuccheri in percentuali davvero elevate. Scegliendo un prodotto artigianale, preparato con ingredienti di qualità, e consumandolo al posto del pasto, e non a chiudere come dessert, si limitano i danni da dipendenza.
Allo stesso modo, torte e merendine, rappresentano un’insidia notevole per la tentazione di grandi e bambini. La contemporanea presenza di sale, zucchero e grassi è deleteria. In questo caso meglio limitare i dolci industriali e di farli in casa, riducendo burro e zuccheri, quindi abbassando anche i livelli glicemici.
Quindi il Cibo da Fast Food. Si chiama cibo spazzatura, o junk food, ed è spesso associato a quello servito nei fast food: mangiare velocemente, alimenti spesso di scarsa qualità, fritti e ultra conditi da sale, salse, e quindi ricchi di grassi saturi e sale.
In questo caso i rischi per la salute di un consumo eccessivo e continuato di alimenti di questo genere, sono più che mai concreti e hanno a che fare con cancro al colon-retto, obesità, diabete di tipo 2, insufficienza renale, ipercolesterolemia, e problemi cardiaci. Meglio cucinare a casa un sano hamburger, limitando le farciture (non aggiungendo magari bacon o cheddar in quantità, ma preferendo ingredienti freschi come ortaggi).
La stessa dipendenza la creano anche i bocconcini o le alette di pollo fritto: la panatura croccante e saporita (grazie all’uso abbondante di miscele di sale e spezie) affiancate da salse di ogni genere. Anche in questo caso meglio optare per panatiura e fritto casalinghi, non più di due volte al mese, come suggeriscono gli esperti, o, ancor meglio, cucinare il pollo al forno.

SERGIO  DEMURU