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Parental control automatico sugli smartphone, arriva il blocco delle Sim intestate ai minorenni.

L’utilizzo indiscriminato di uno smartphone da parte di minorenni ha i giorni contati.
Dal 21 novembre 2023 verrà bloccato l’accesso a otto categorie di siti annoverati nella delibera dell’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) come inappropriati nel caso in cui ad accedere siano cellulari con una sim card intestata a ragazzi che hanno meno di 18 anni.
In caso di persona maggiorenne, può essere chiesto il blocco in un secondo momento. Stesso discorso se la sim utilizzata dal minore è intestata a un genitore.
Ricordiamo che a oggi l’età minima per avere una sim intestata a proprio nome è 8 anni, ma quasi tutti gli operatori chiedono un’età più alta per intestare un contratto (per molti gestori è 15 anni).
I siti che verranno bloccati sono inclusi nelle otto categorie individuate da Agcom in quanto ritenute inappropriate per un pubblico di minori.
Si tratta di siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati; i siti sul gioco d’azzardo e le scommesse, i siti che promuovono violenza; i siti che promuovono o supportano atteggiamenti razzisti; i siti che promuovono disturbi alimentari o l’uso di droghe; i siti che forniscono strumenti per rendere irrintracciabile l’attività online; i siti legati a sette religiose; e i siti per adulti dove vengono diffusi contenuti pornografici e dove possono essere acquistati beni e servizi di natura simile.

SERGIO DEMURU

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Lo sport è tra i principali strumenti utilizzati per contrastare e prevenire l’uso di sostanze stupefacenti.

L’assunzione di sostanze stupefacenti e la conseguente dipendenza si sviluppa a causa di un disagio esistenziale. Lo sport può rappresentare uno strumento valido per la prevenzione all’uso di sostanze da parte dei giovani in quanto: migliora la propria immagine corporea e la forza muscolare, accresce l’autostima, sviluppa autocontrollo e disciplina, migliora le relazioni sociali, riduce ansia e depressione. Lo sport va praticato con costanza e sotto la guida di professionisti validi. Gli allenamenti e il lavoro di preparazione nello sportivo riescono a far maturare in lui la capacità di rimandare il momento del «piacere» e della soddisfazione. I sacrifici e gli sforzi dell’atleta non saranno premiati alla fine dell’allenamento stesso, ma alla fine di un lungo ciclo di allenamenti. Per il recupero di soggetti che sono già vittime della dipendenza da alcool e/o droghe, i benefici che lo sport produce possono essere utilizzati solo come mezzo di supporto in quanto lo sport singolarmente non può contrastare una condizione patologica grave come quella della tossicodipendenza. Lo sport, inoltre, aiuta a superare una dipendenza sia per i benefici sopra citati sia per la produzione di endorfina durante l’esercizio fisico che provoca una sensazione di euforia, stesso ormone che viene stimolato con l’assunzione di sostanze stupefacenti. E poi ancora è stato dimostrato che l’esercizio fisico sui tossicodipendenti:
a) riduce le tentazioni e l’uso di sostanze stupefacenti (studio pubblicato sullo Scandinavian Journal of Public Health )
b) riduce depressione, ansia e rabbia, sintomi presenti durante l’astinenza
c) Ripristina la funzionalità delle cellule cerebrali danneggiate dall’abuso di droghe.
Oggi nel nostro paese numerosi centri di recupero ed enti di promozione sportiva, come il “Comitato Italiano Sport contro Droga” riconosciuto dal Coni, adottano dei programmi di educazione fisica e sportiva per contrastare gli effetti della droga attraverso il miglioramento delle condizioni di salute fisica, psichica e di socializzazione.

SERGIO DEMURU